Pitture e artisti |
Arcimboldo Artemisia Blake Boccioni Botticelli Bouguereau Canaletto Caravaggio Cèzanne Cimabue Courbet Dalì De Chirico Fattori Gauguin Giotto Goya Kandinskij Klimt Leonardo Matisse Michelangelo Mirò Monet Munch Picasso Raffaello Rembrandt Reni Renoire Segantini Signorini Soffici Lempicka Van Gogh Quotazioni artisti
Se desideri meglio inquadrare il periodo storico e le relative tendenze artistiche, puoi consultare le pagine Storia dell'Arte e Correnti d'Arte.
Video di Gustav Klimt
La vicenda artistica di Gustav Klimt (nato nel 1862 e morto nel 1918), coincide
quasi per intero con la storia della Secessione viennese.
Con il termine
Secessione si intendono quei movimenti artistici, nati a fine ’800 tra Germania
ed Austria, che avevano come obiettivo la creazione di uno stile che si
distaccasse da quello accademico.
Di fatto, le Secessioni introdussero in
Austria e in Germania le novità stilistiche dell’'Art
Nouveau che in quel momento dilagavano per tutta Europa. La prima Secessione
nacque a Monaco di Baviera nel 1892. Fu seguita nel 1897 da quella di Vienna e
nel 1898 da quella di Berlino.
A Vienna la Secessione, soprattutto in pittura, non é tanto un atto di rivolta
contro l'arte del passato, che si sostiene non essere esistita, quanto piuttosto
un'iniziativa tesa a creare l'arte in Austria:
<<La gente deve ricominciare a
vedere quadri, veri quadri, non oleografie dipinte a mano: deve potersi di nuovo
ricordare che la loro materia è una scrittura magica che, con macchie di colore
in luogo delle parole, ci trasmette una visione interiore del mondo>>.
La
Secessione viennese fu un vasto movimento culturale ed artistico che vide
coinvolti architetti (Olbrich, Hoffmann e Wagner) e pittori (Klimt, Moll, Moser,
Kurzweil, Roller).
La Vienna in cui questi artisti si trovarono ad operare era
in quel momento una delle capitali europee più raffinate e colte.
La presenza di
musicisti quali Mahler e Schönberg, di intellettuali quali Freud e Wittegenstein,
di scrittori quali Musil, rendevano Vienna una delle città più affascinanti
d'Europa.
L’aura "biedermeier" di Vienna era tuttavia l'apoteosi di un mondo che stava
per scomparire, consapevole della sua prossima fine. Cosa che avvenne effettivamente
con lo scoppio della prima guerra mondiale che decretò la dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico.
Questa coscienza della fine, tratto comune a molta cultura decadentista di fine secolo,
pone anche la Secessione viennese nell'alveo della pittura simbolista.
E tale caratteristica è riscontrabile anche nella pittura di Klimt che rimane
il personaggio più vitale ed emblematico della Secessione viennese.
Gustav Klimt nacque in un sobborgo di Vienna, e in questa
città frequentò la Scuola di arti e mestieri.
Giovanissimo, insieme al fratello Ernest
ed un amico, diede vita alla prima società artistica, procurandosi commissioni
per decorare edifici pubblici. Così inizia la sua grande carriera artistica, ovvero
realizzando decorazioni pittoriche di diversi edifici pubblici e divenendo, ben presto,
l'erede di Hans Makart, morto quando Klimt aveva appena 22 anni.
pittore austriaco che frequentava la corte dell'imperatore Francesco Giuseppe e deceduto
quando Klimt aveva appena 22 anni.
Nel 1897, fonda il movimento della Secessione viennese, improntato alla ribellione verso
i canoni ufficiali e alla rivolta generazionale per liberare l'arte.
Il termine "Secessione"
viene ripreso dalla storia romana e si riferisce al metodo di lotta usato dai plebei
per ottenere la parità di diritti contro i patrizi, la "secessio plebis". Dunque Secessione
diverrà un termine di moda per indicare la rivolta dei giovani artisti contro il conservatorismo
della generazione precedente.
Dopo aver acquisito una certa notorietà Klimt ottiene nel 1894 l'incarico di
decorare l'aula magna
dell'Università di Vienna e avente per tema il trionfo della Luce sulle Tenebre, da sviluppare su
tre facoltà: Filosofia, Medicina e Giurisprudenza,
eseguito poi tra
il 1900 e il 1903.
Tale decorazione non passò certo inosservata, ma anzi provocò aspre critiche da parte
delle autorità viennesi, che contestarono a Klimt il contenuto erotico e l'inedita impostazione
compositiva dei dipinti.
Allo stesso modo fu considerato osceno il grande fregio decorativo realizzato con immagini
visionarie e enigmatiche nel 1902 per la sala che ospitava il monumento a Beethoven di Max Klinger.
Gli scandali travolsero la carriera ufficiale di Klimt, ma probabilmente Klimt aveva
così raggiunto
lo scopo della Secessione, che come scrive in una lettera alla associazione artistica "Kunstlerhaus",
era quello di "portare la vita artistica viennese in un rapporto vitale con l'evoluzione dell'arte estera e proporre delle esposizioni
dal puro carattere artistico libere dalle esigenze di mercato".
Nel 1903 Klimt è a Ravenna, dove conosce l'appariscenza dorata dei mosaici bizantini e dunque tornato ai
laboratori viennesi Wiener Werkstatte, inizia a coniugare le innovazioni decorative dell'Art Nouveau", con quanto appreso dalle composizioni bizantine di Ravenna.
Nasce così il dominio dell'oro che contraddistingue le tele del cosiddetto periodo "dorato" di Klimt, ricco di bidimensionalità, simbolismi, figure femminili e erotismo.
Risalgono a questo periodo i suoi capolavori più celebri: Giuditta I (1901), le tre età della donna (1905), il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907) e Il bacio (1908).
A parte qualche breve viaggio all’estero e le vacanze estive, Klimt non lasciò mai Vienna.
Amò il canottaggio e il nuoto, ma fu anche attento alla sua salute. Visse sempre con la mamma e le due sorelle,
non partecipando alla vita modana e alla politica, ma lavorando alle sue tele molte ore al giorno e sostenendo giovani artisti come
Oskar Kokoschka ed Egon Schiele.
Gustav Klimt morì il 6 febbraio 1918, a causa di un attacco apoplettico.