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Se desideri meglio inquadrare il periodo storico e le relative tendenze artistiche, puoi consultare le pagine Storia dell'Arte e Correnti d'Arte.
Video di Caravaggio
Caravaggio ovvero Michelangelo Merisi, nasce il 29 settembre 1571 a Milano.
E' chiamato Caravaggio dal nome della cittadina in provincia di Bergamo dove
trascorse l'infanzia.
Pittore, grande colorista e potente interprete della realtà, Caravaggio si
compiacque di efficaci contrasti d'ombra e luci, mentre conduceva una vita
avventurosa e vagabonda, lavorando
un
po' in tutta Italia e particolarmente a Roma, in Sicilia e a Malta.
L'apprendistato del Caravaggio avviene a Milano (1584-1588) presso la bottega
del pittore bergamasco Simone Peterzano.
Dai pittori lombardi del
Cinquecento ereditò il naturalismo e l'attenzione al dato reale.
Spirito
inquieto, già nel 1590. Caravaggio trascorre un anno in prigione per un crimine
inconfessato. Purtroppo non sarà l'ultimo suo problema con la legge poiché si
troverà spesso e in varie città italiane, coinvolto in risse sanguinose.
Nel 1592 si trasferisce a Roma e nel 1593 lavora per alcuni mesi presso la
bottega del Cavalier d'Arpino dipingendo nature morte di fiori e frutta.
Nel
1595 è accolto in casa del cardinale Francesco Maria Del Monte, suo primo
importante mecenate. Di questi anni sono i Bari, Riposo durante la fuga in
Egitto (Roma, Galleria Doria Pamphilj), Bacco e la Maddalena penitente.
Grazie al suo protettore entra in contatto con le più importanti famiglie romane
e il 23 luglio 1599 ottiene la sua prima commissione pubblica: la Vocazione e il
Martirio di san Matteo per la cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei
Francesi.
L'anno successivo inizia la Conversione di san Paolo e la Crocifissione di san
Pietro per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo e, nel 1602, completa il
ciclo della cappella Contarelli con la seconda versione del San Matteo e
l'angelo.
Le sue opere si caratterizzano in maniera sempre più incisiva per
i forti contrasti luministici e l'intensa tensione drammatica, per il loro
realismo messo in evidenza dalla teatrale illuminazione che esclude quasi sempre
gli sfondi delle sue opere.
La pittura di Caravaggio, per quegli anni, ove era preminente lo stile basato
sullo studio dell'arte classica, è rivoluzionaria e dunque non sempre accettata.
E' stato infatti accertato che anche il grande Caravaggio, ha avuto i suoi netti
rifiuti, uno è certamente il caso della Morte della Vergine o come si diceva in
gergo romanesco "morta gonfia", dipinto commissionato per la chiesa di
Santa Maria della Scala a Roma.
La
Vergine Maria è dipinta da Caravaggio con i piedi ben in vista, il ventre
gonfio, e priva di qualsiasi riferimento religioso, proprio come una qualsiasi
donna morta di parto. E' facile dunque comprendere come i Carmelitani Scalzi si
siano scandalizzati della posa indecorosa e abbiano rifiutato il dipinto, poiché
non avrebbero potuto accettare una Vergine Maria, apparentemente morta di parto,
anche se molti pensano che Caravaggio abbia dipinto il gonfiore della Vergine,
proprio per simboleggiare la sua grazia Divina.
Ma, come si dice in alcune regioni italiane,
"chiusa una porta si apre un portone" e questa voltà è Pieter Paul
Rubens, il celebre pittore fiammingo che apre il "portone" essendo al
servizio di Vincenzo I Gonzaga come esperto incaricato di arricchire le
collezioni d'arte del Duca di Mantova.
Il contestato dipinto viene quindi acquistato al prezzo di 300 scudi per andare
ad arricchire la quadreria dei Gonzaga.
Successivamente
il dipinto avrà alterne vicende che lo porteranno a Parigi, ove è ancora esposto
al Musée du Louvre.
Nei primi anni del Seicento dipinge, ancora a Roma, il Sacrificio di Isacco e la
Madonna dei pellegrini. A Genova nel 1605, per sfuggire alla giustizia in
seguito al ferimento del notaio Mariano Pasqualone, dipinge l’Ecce Homo.
Il
26 maggio del 1606 uccide in una rissa Ranuccio Tomassoni da Terni; è condannato
a morte e per sfuggire alla pena, ripara prima presso i feudi dei suoi
protettori e amici romani, ma poi si rassegna a rifugiarsi a Napoli dove lascia
due capolavori, le Sette opere di Misericordia e la Madonna
del
rosario.
L'anno successivo si trasferisce a Malta dove esegue l'enorme tela con la
Decollazione del Battista, unica opera firmata. Scoperto, riprende la fuga
passando per Messina, Palermo e Napoli. Un anno prima della tragica morte
dipinge la Resurrezione di Lazzaro e l'Adorazione dei pastori.
Nel 1610,
ottenuta la grazia papale, decide di tornare a Roma via mare, ma, raggiunto
Porto Ercole, muore di febbre il 18 luglio.