Pitture e artisti |
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Se desideri meglio inquadrare il periodo storico e le relative tendenze artistiche, puoi consultare le pagine Storia dell'Arte e Correnti d'Arte.
Telemaco Signorini nasce a Firenze nel 1835 e lì vi muore nel 1901.
Dopo aver
frequentato la Scuola libera del Nudo all'Accademia fiorentina, e dopo
aver dipinto dal vero con Borrani frequentò il caffè Michelangiolo.
Fu
il primo a illustrare le novità espressive della macchia e a interessarsi
della pittura europea, che conobbe attraverso continui viaggi di studio.
Nel 1858 Telemaco si reca a La Spezia alla ricerca di un
ambiente visivo che gli rendesse più facile nel diretto rapporto
con il "vero", la definizione di quel netto contrasto tra
luce ed ombre capace di individuare la macchia come elemento grammaticale dell'opera.
Dopo
l'esperienza garibaldina del 1859 (combatte volontario nella seconda
guerra d'indipendenza), inizia il periodo di maggiore intransigenza
macchiaiola, affiancata da Banti e Cabianca, durante un soggiorno in
Liguria.
Nel 1816 fu a Parigi dove vide le opere dei Barbizonniers,
conobbe Corot e Courbet. Nel 1862,
ospite di Diego Martelli a Castiglioncello, diede vita alla Scuola di Piagentina.
Torna a Parigi nel
1862, nel 1868 e nel 1870,
ospite di De Nitti, con cui si recò a Londra.
Nel 1871-1872 fu a
Roma e tra il 1873 e il 1881 furono numerosi i suoi soggiorni in Francia,
Svizzera e Inghilterra.
Telemaco Signorini è stato un attento osservatore
di tutto ciò che vede, sia in natura, sia in arte.
A Lui si è imputato
di non possedere uno stile coerente e
di oscillare fra l'uno e l'altro
degli ambienti artistici conosciuti durante i suoi viaggi.
Questa critica
nasce da un'osservazione esatta: é vero che il linguaggio di Telemaco
Signorini varia a seconda che il quadro
rappresenti un paesaggio toscano,
parigino o inglese; ma proprio questo indica la facoltà del pittore, di
capire e rendere la differente natura, cultura ed atmosfera di un luogo
rispetto ad un altro.
Si osservi, ad esempio, l'umido grigiore autunnale
della Scozia a Leith o, viceversa, la luminosità calda e contrastata dalle ombre, di un giardino
a Settignano (Firenze).
Ma i temi affrontati da Telemaco Signorini non sono stati solo quelli
paesistici, anzi, insieme a Giovanni
Fattori, egli é stato uno dei primi che trattarono argomenti sociali sgraditi e perciò
invisi alla critica. E' il caso di "Bagno penale a Portoferraio" e ancor più della
"Sala delle agitate al S. Bonifazio di Firenze", dove
l'impostazione obliqua della prospettiva, l'ampiezza e l'altezza dello
squallido stanzone, le anonime e ammassate figure delle povere dementi che
si stagliano su una parete giallastra, rendano terribilmente drammatico il
concetto della reclusione umana.