Pitture e artisti |
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PITTURA e CAVALLETTO
Il cavalletto è uno strumento indispensabile per la pittura, è molto comodo,
pratico e permette di realizzare
quadri di varie dimensioni, senza costringere il pittore a posture impossibili.
E' quindi bene avere un cavalletto di buona fattura e del tipo dotato di
meccanismo che permette di abbassare e sollevare il sostegno inferiore del
supporto, il modo da poterlo avere centrato rispetto all'altezza del nostro
sguardo. Inutile descrivervi il mio cavalletto che ho nel mio studio, è una
struttura molto grande e assai versatile che mi permette di posizionare opere
anche molto grandi, ma purtroppo è anche molto vecchio, unico (ovvero costruito
su mie indicazioni), inamovibile e molto stabile.
PITTURA e PENNELLI
E' vero che é possibile pitturare anche con straccetti, stecchi, dita e quanto
altro, come non nego che qualche volta, strumenti e materiali non accademici
sono
utilissimi, ma avere dei buoni pennelli é per me indispensabile. Esiste una
vasta gamma di modelli per ogni esigenza che vengono classificati per numeri. I
miei pennelli sono di pelo sintetico e animale, ne possiedo una gamma
quasi completa sia per dimensioni e forme. Amo curare i miei pennelli, come curo
l'esecuzione di un quadro; dopo ogni seduta li pulisco delicatamente, prima con
acqua ragia e poi con acqua e sapone e li ripongo in bell'ordine al loro posto,
facendo attenzione a mettere ai pennelli più piccoli il loro cappuccio
trasparente. Quando mi accorgo che le setole del pennello sono diventate secche,
le metto in bagno nell'olio di lino e le tengo per circa 30 minuti, poi le
tampono con della morbida carta assorbente.
PITTURA e COLORI A OLIO
Sul mercato esistono colori di diverse marche e in un campionario possono
esserci oltre cento tonalità, ma io in genere ne adopero solo 13, più il bianco
ed il nero. Infatti, nell'esecuzione di un dipinto cerco sempre di ottenere il
maggior numero
di colori con il minor numero
di tubetti, quasi nessun colore viene da me steso puro sulla tela ed in genere
mescolo il colore in quantità molto piccole in modo che nuovi colori si formino
continuamente. Ogni volta che compongo una nuova tinta, lavoro verso la
mescolanza esistente e così ottengo una tavolozza ricca e con varie tinte. I
colori a olio garantiscono la massima stabilità e inalterabilità nel tempo, ma
purtroppo hanno dei tempi di essiccazione molto lunghi. Se ho quindi fretta,
espongo per circa due giorni il dipinto all'aria aperta e alla luce del sole.
Posso garantire che il metodo non danneggia il dipinto, anzi, ho notato che
l'olio essiccandosi, non ingiallisce e non crepa. Proprio per possibili problemi
di crepatura del colore, io evito di adoperare i gel essiccanti. Anche se i
colori buoni e professionali hanno un elevato costo, io cerco sempre di
adoperarli non solo perché migliorano il risultato finale dell'opera eseguita,
ma soprattutto perché un buon colore resiste inalterato per tantissimi anni. E'
pur vero che io non sono Leonardo da Vinci e nessuna delle mie opere assomiglia
alla "Gioconda", ma perché privarmi dei sogni.
PITTURA e DILUENTE
Esistono vari diluenti dei colori ad olio, tra i quali il distillato di petrolio
raffinato, l'essenza di trementina e la ragia minerale. Io solitamente
adopero modeste quantità di
distillato di petrolio inodore e per pulire i pennelli la ragia minerale
all'essenza di pino. Trovo inutile descrivervi l'uso del diluente, anche perché
la quantità che io utilizzo maggiormente é impiegata per pulire.
PITTURA e OLIO
Esiste in commercio una notevole gamma di oli e olietti, ma io preferisco
affidarmi all'olio di lino, che é una sostanza che il tempo ha testato e ha
dimostrato la sua
bontà. L'aggiunta di Olio di lino al colore permette sicuramente di
raggiungere una buona dilatazione della pennellata rendendo il dipinto ben
"plasmato", inoltre l'olio di lino essicca abbastanza rapidamente e aumenta la
brillantezza del colore. Questo olio ha tuttavia un difetto, é soggetto ad
ingiallimento, che io evito, trattando l'opera come ho già descritto, nella
sezione "colori a olio". Inoltre non adopero solo olio di lino, ma anche olio di
papavero, che impiego sempre per i colori molto chiari. Per quale motivo?
semplicemente perché anche questo olio ha una grande tradizione storica ed
assolutamente non ingiallisce, anche se é un olio che essicca più lentamente
dell'olio di lino.
PITTURA e PROSPETTIVA
Premesso che non necessariamente ogni pittore deve tenere conto della
prospettiva, tanto che ci sono bellissime opere d'arte e noti artisti che nei
loro dipinti trascurano almeno una parte della visione prospettica. Io, nelle
mie opere, in molti casi, non trascura la prospettiva, tuttavia raramente la
applico all'insieme. Quello che a me preme é trasmettere una visione che
indirizza l'occhio dello spettatore al centro dell'opera e per questo cerco
sempre una simmetria.
La visione della profondità è un fenomeno ottico, per cui gli oggetti ci
appaiono via via più piccoli man mano che si allontanano dal nostro occhio e
sfuggono verso l'orizzonte. Come conseguenza, linee che sappiamo essere
parallele, tendono ad avvicinarsi fino a congiungersi in un punto che é
chiamato punto di fuga. Creare un'opera che suggerisca il senso della profondità
e della prospettiva significa quindi trovare una simbologia geometrica che
permette alla nostra mente di interpretare il disegno bidimensionale, secondo i
segnali visivi dell'esperienza del mondo reale, che è tridimensionale. Io,
comunque, cerco di ottenere da ogni mia opera una quarta dimensione, nel senso
che cerco di aggiungere la
dimensione dell'anima.
PITTURA e SIMBOLISMO
Il simbolismo é un movimento emerso durante il periodo postimpressionista,
intorno al 1890. Io, fondamentalmente, ma senza voler imitare, condivido il
manifesto di questo movimento e dunque, in gran parte delle mie opere
cerco di rappresentare in una forma visibile e concreta, idee astratte come
amore, odio, Dio, pietà, ecc. Considero quindi qualsiasi oggetto, non in quanto
tale, ma come segno simbolico dell'idea. Per fare questo mi avvalgo di simboli,
ovvero di oggetti surrealisti, ovvero di oggetti spesso inseriti in un contesto
diverso da quello solitamente deputato, tuttavia non amo deformare troppo la
prospettiva, ma preferisco "forzare" l'intensità del
colore e la tridimensionalità, quali mezzi per meglio decorare e
soprattutto per far intuire e rendere leggibile il mio messaggio.
CONCLUSIONI
Alla fine di questa piccola escursione sul mio modo di pitturare, mi rendo conto
di non aver detto molto a quel lettore che ha avuto la volontà e la pazienza di
leggermi fino a questo punto, ma non ho la vocazione dell'insegnante ed inoltre,
ogni espressione artistica ha i suoi misteri ed io desidero conservare qualcuno
dei miei. Sono infine assolutamente convinta che a coloro che sono estimatori
delle mie opere, non interessi molto come raggiungo un determinato risultato,
l'importante per loro é il risultato, che a mio parere, deve essere
esteticamente piacevole, far meditare la mente e riscaldare l'anima.