Pitture e artisti |
Anna Maria Guarnieri nasce a Sesto Fiorentino in provincia di Firenze. I suoi studi fanno capo all'Istituto d'Arte, mentre le sue opere giovanili e le prime mostre risalgono al 1970, ma già nel 1973 la Guarnieri dimostra di aver acquisito padronanza ed essenzialità della pennellata, ne è una prova l'opera "IL GERANIO" in visione al lato. Oggi la pittura dell'artista si muove intorno al Simbolismo magico, condividendone in modo naturale e moderno il manifesto e dunque, in gran parte delle sue opere, cerca di rappresentare in una forma visibile e concreta, idee astratte come amore, odio, Dio, pietà, ecc. Come ha avuto modo di scrivere il Prof. Gerardo Pecci, critico e storico dell'arte, quella della Guarnieri "è una pittura colta, intrigante, che racchiude analogie e significati, sentimenti opposti ed emozioni nascoste che si annidano nei meandri di un simbolismo che prima nasconde e poi rivela la verità delle cose". L'artista considera quindi qualsiasi oggetto, non in quanto tale, ma come segno simbolico dell'idea. In particolare la Guarnieri ama le porte e gli ingranaggi. Così dipingendo una porta l'artista simboleggia ogni aspetto dell'animo umano, come curiosità, segregazione, clausura, scoperta, richiesta e misticismo. Mentre dipingendo ingranaggi l'artista richiama lo spettatore alla fratellanza di ogni individuo, che pur nella diversità, è parte indispensabile e unica dell'universo. Anche il dott. Franco Bulfarini nel suo saggio critico intorno all'analisi simbolista di Anna Maria Guarnieri, afferma che "è l’animo dell’artista a dettare la partitura e l'opera appare sempre più pretesto per dar forma al dettato interiore, per fornire luogo di approdo alla ricerca introspettiva senza per questo rinnegare la visione reale, bensì con l'intento partendo da quella o dal ricordo che ne deriva, di riedificarla per renderla visione intimista ricca di patos e senso di mistero. Vi è armonia, melodia, musicalità nell'opera della Guarnieri, emergono sonorità che si fanno largo d'istinto quando l'occhio è nella mente e le emozioni sono dedotte dai luoghi oscuri e misteriosi del mito e della storia. Sono molte le opere ove vige un profondo e ben espresso senso di appartenenza all'Assoluto. Opere che non rimangono avvinte a toni di struggente romanticismo ma anzi segnalano umori propri della profonda idealità dell'artista.
La ricerca della Guarnieri, per
parte tecnica si avvale di un'attenta gestione del colore, reso con l'apparenza
d'irraggiamento ben graduato e vivificante, che supera la via dell'intelletto
per raggiungere in modo pregnante e pervadente la via del cuore, ove meglio
coniugare sentimenti e speranze. L'artista nella metafora di ingranaggi simbolo
o ruote del tempo, cerca di esprimere disegni unificanti, attraverso la storia
dei popoli. Ogni opera mette al primo posto il bisogno d'unità, di compiutezza,
ed ogni particolare non può che non asservire l'insieme, come ogni luce non può
ignorare il contesto e ogni velatura lascia intendere che oltre la superficie
visibile c'è dell'altro".
Tutto questo è talmente vero che l'artista è solita dire che tutta la realtà è
solo apparentemente banale, poiché "siamo tutti troppo spesso cieche ruote di
un orologio e proprio perché ciechi, non ci rendiamo conto che facciamo parte di
un grande meccanismo, nel quale ogni pur piccolo ingranaggio assolve al perfetto
funzionamento dell'insieme. Per questo motivo, mi sento sempre più impegnata a
creare opere, atte a emozionare, in modo da far meditare la mente e riscaldare
il cuore".